Wednesday, November 11, 2009

Ricordi

Ricordi

E’ notte ed io
sto guardando le stelle,
sento un brivido
sulla mia pelle
e immagini che appartengono
al passato
mi scorrono davanti
rapide come il pensiero.
Mi rivedo bambino
che gioco con la sabbia,
tutte quelle onde
che buttano giù i miei castelli
che rabbia!
Ma altri castelli, ormai cresciuto,
costruisco con la mia mente.
Mi ricordo i colloqui con Dio
che hanno riempito le notti
della mia adolescenza.
A che cosa sono serviti?
Forse a niente,
ma mi han fatto capire
che la vita non può finire
dopo la morte del corpo.
Le scuole medie le ricordo
per due motivi:
per aver avuto un attimo di paura
sono stato svergognato
davanti alla classe intera
e per anni mi sono sentito
un vigliacco, ma due occhi
dolci e profondi mi hanno
fatto sopportare;
come posso dimenticare
Federica la più brava della classe?
E da allora i nomi di tante donne
mi affollano la mente.
Anna, come posso dimenticare
le ore liete trascorse in tua
compagnia al mare?
Tu quattordicenne disinibita
amoreggiavi con un altro,
ma forse ogni tanto volgevi
lo sguardo verso di me.
E tu Costanza dolcissima ginnasta
ti ricordi ancora di me?
E tu Cristiana, e tu Gabriella
e tu Antonella?
Ma in mezzo a tante
lei sempre lei,
la ginnasta bionda
dagli occhi color del mare
che ossessiona le mie notti.
Altre immagini mi passano
per la mente e rivedo
uomini, uomini veri
che affrontano la vita con coraggio.
Dove sei tu Vittorio
dalle mani e dal cuore d’oro?
O tu grande Giorgio
Che hai dato la vita per un ideale?
E tu Alessandro che hai cercato
di leggermi nella mente
per darmi un po’ di sollievo?
Mi rivedo appeso ad una
calotta bianca, che scendo
lentamente dal cielo.
Non è bastato il Piave
a fermarmi ed ho continuato
per la mia strada.
E tu Tommaso, amico fedele
a quattro zampe,
mi perdonerai mai di averti
lasciato andare?
Tanti troppi ricordi affollano
la mia mente, e ad un tratto
mi ritrovo solo con me stesso;
sopra di me un cielo di stelle
e tanta malinconia
nel mio cuore.
Come potrò ritrovare
qualcuno di questi fantasmi
che fanno parte di me?
Che sia meglio lasciarli dormire?
Forse riuscirò a capire
che posso andare avanti
anche senza di loro
in attesa che lei, l’arcigna
metta fine alle mie pene.
Ed allora i fantasmi ritorneranno,
ed io sarò uno di loro.

Romano Zanenga

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